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Chi dorme non piglia…

Aggiornamento 2022

L’apnea nel sonno è un disturbo più frequente di quanto si crede, interessando almeno il 2-4% della popolazione generale, con picchi di un milione e seicentomila persone in Italia. Inoltre l’incidenza è in aumento in tutto il mondo.

Le cause sono da ricondurre ad un collasso della lingua e dei muscoli delle prime vie aeree tale da impedire la respirazione.

Ad ogni apnea si verificano dei microrisvegli inconsapevoli duranti i quali si riaprono le vie aeree e si ricomincia a respirare.

Questi episodi possono durare da pochi secondi ad alcuni minuti e se ne possono contare anche a centinaia.

I sintomi più comuni sono il russamento e le cefalee al risveglio (che scompaiono dopo 15-20 minuti); frequente è anche la sonnolenza diurna e la difficoltà di concentrazione, correlato ad un sonno poco ristoratore.

Il trattamento consiste principalmente nell’adottare le cosiddette “Norme di Igiene del Sonno”, ma la terapia vera e propria ha come obiettivo quello di rimuovere l’ostruzione.

Il MAD (Mandibular Advancing Device) è un dispositivo pendolare notturno che, portando avanti la mandibola determina uno stiramento dei tessuti molli e dei muscoli della prime vie aeree, impedisce alla lingua di cadere indietro  mantenendo pervie le vie aeree. Questo determinerà anche una riduzione del russamento. L’apparecchio è realizzato su misura sulla base di un’impronta digitale dell’arcata superiore ed inferiore

Considerate le possibili conseguenze sul piano della qualità della vita, è di fondamentale importanza diagnosticare per tempo l’apnea notturna, in modo da trattarla tempestivamente.

La prima linea di controllo è la visita specialistica con un odontoiatra con competenze specifiche in ambito delle OSA.

Sarà lui difatti, a consigliare una terapia con apparecchi rimovibili notturni o, qualora vi sia una occlusione anatomica, una visita otorinolaringoiatrica.

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